Cinque consigli per una migliore fotografia di paesaggio
Sin dai tempi di Aristotele l'arte è stata considerata mimesi della natura e della vita. Proprio da quest’idea è nata la ribellione del mondo nell'arte del XX secolo contro la rappresentazione mimetica: da allora, rinunciando al suo modello principale, la pittura lotta contro la storia.
D'altra parte l'apparizione della fotografia ha causato un cambiamento nel mondo artistico; ci fu la gran paura che la fotografia avrebbe sostituito la pittura, che i pittori sarebbero rimasti senza lavoro e che il loro talento e sforzo sottovalutati. Sebbene la storia ci abbia mostrato che tali cambiamenti non arrivano improvvisamente e che certamente non sono condizionati solo da un fattore, tuttavia la pittura di paesaggio è senza dubbio quella maggiormente minacciata dalla macchina fotografica.
Lo scopo della pittura di paesaggio è di evocare la bellezza della natura, che possiede dentro di sé armonia, unione e proporzione. La pittura e la fotografia perseguono uno scopo simile e tuttavia possiedono diversi strumenti e possibilità per la sua realizzazione. Il pittore ha sempre potuto illustrare più facilmente una certa atmosfera, cambiare la luce ossia cambiare il paesaggio stesso per evocare una certa emozione. Affinché un fotografo possa catturare un determinato paesaggio secondo la sua propria idea, deve alzarsi all'alba e poi camminare per diverse ore, e sperare in condizioni meteorologiche appropriate.
Proprio la variabilità di questi fattori rende difficile la fotografia di paesaggio, e questo elenco di cinque consigli può aiutare i fotografi principianti a realizzare meglio la loro idea originale, e mostrare la bellezza della scena in senso kantiano, dove la bellezza della natura si confronta con l'esperienza del sublime.
1. Consiglio: scegliete il tempo ideale per fotografare
Raramente succede che una fotografia appaia bene a metà giornata quando il sole è allo zenit: il motivo risiede nel fatto che per la luce acuta non si trova un buon contrasto tra le ombre e la superfice illuminata. Durante il giorno è possibile scattare fotografie di ritratto e di strada solo al riparo di edifici alti o stanze semichiuse. Quando si tratta di fotografia paesaggistica, il tempo ideale è il mattino subito dopo l'alba e la sera: la cosiddetta ora d'oro, un'ora prima del tramonto e l'ora blu, subito dopo il tramonto.
Tuttavia, non si dovranno ignorare anche i giorni nuvolosi, perché in questo modo il paesaggio può entrare nel dramma: nuvole e nebbia possono creare un senso predominante di meraviglia quando sono composti in un certo paesaggio. E la comodità di scattare foto durante il tempo che cambia consiste nel fatto che la luce del sole non è troppo forte, le nuvole la bloccano, la luce è diffusa e quindi si può fotografare in qualsiasi momento.
2. Consiglio: portate sempre con voi un treppiede
La foto è sempre un gioco con la luce - a seconda di quanta luce entra nel sensore, scegliamo un certo tempo di esposizione. Quanto minore il tempo di esposizione, tanto maggiore la possibilità che la foto venga sfocata, e allora per un'immagine nitida, è necessaria la stabilità che a volte solo un treppiede può fornire. Quando si parla della fotografia di paesaggio, spesso si vuole ridurre l'apertura (cioè aumentare il numero f) per ottenere una grande nitidezza di profondità e mettere a fuoco un intero paesaggio. Questo porta automaticamente alla riduzione della velocità dell'otturatore perché si riduce la penetrazione della luce nel sensore, e quindi il treppiede è estremamente utile e spesso necessario per la fotografia di paesaggio. Quando scattiamo foto al mattino presto o alla sera tardi, abbiamo ancora poca luce a disposizione, quindi è necessario stabilizzare la fotocamera. Senza un treppiede è impossibile anche effettuare un'esposizione più lunga, ad es. se fotografiamo il cielo notturno, o se usiamo i filtri ND per mostrare il movimento dell'acqua o della cascata.
3. Consiglio: prestate attenzione alla composizione
Ogni fotografo dovrebbe avere familiarità con i fondamenti della composizione e con le sue tecniche. Le regole del terzo sono probabilmente le più conosciute: le quattro linee dividono una foto su 9 quadrati, in cui è importante posizionare il soggetto in un punto del taglio. Questo metodo, come molti altri, si sforza in realtà di distanziare il soggetto dal centro e creare le dinamiche nella composizione della foto. La spirale di Fibonacci è un altro strumento che può essere utile, ma l'obiettivo finale è sicuramente quello di creare un senso di profondità e dinamica. La foto, pur essendo bidimensionale, cerca tuttavia di ricreare uno spazio tridimensionale. Un'altra tecnica è la regola di tre piani: il piano anteriore, medio e posteriore danno l'illusione della profondità e testimoniano la distanza fisica tra ciascuno (ad esempio, la parte anteriore è la panca più vicina a noi, la parte centrale il lago, e l'ultimo piano sono le montagne). Certamente è necessario imparare tutte queste regole per poterle trasgredire in modo innovativo.
4. Consiglio - alleviate il peso sulla schiena
La fotografia è un hobby estremamente costoso: dei numerosi obiettivi, treppiedi, corpi macchina, filtri, attrezzature per la pulizia, borse e illuminazione, è necessario capire quali siano veramente utili. E naturalmente ogni obiettivo è diverso dall’altro in termini di apertura, lunghezza focale, qualità e peso. Tuttavia a volte le limitazioni possono aumentare la nostra creatività e farci fare foto eccellenti con attrezzature attentamente selezionate.
È sempre utile avere obiettivi per ogni situazione, ma questa attrezzatura può essere estremamente pesante, e quando si tratta di fotografia di paesaggi, ci vuole spesso una gran fatica per raggiungere la posizione desiderata. Limitarsi a uno o due obiettivi può essere una buona prova. Dopo un po', l'occhio imparerà a osservare l'area attraverso gli occhi dell'obiettivo più spesso usato. Anche se nella fotografia di paesaggi si vede la popolarità degli obiettivi zoom, l'uso di un obiettivo fisso, come l’obiettivo prime, può rappresentare una sfida, che allo stesso tempo dà risultati eccellenti. Come ogni arte, la fotografia richiede una sperimentazione e l'attrezzatura dovrebbe essere uno strumento, un'estensione della mano che la usa e che sa usarla.
5. Bonus
E come consiglio bonus, ripenserò alle parole del famoso fotografo paesaggista, Ansel Adams, che ha detto: "La fotografia di paesaggio è l'ultimo test per i fotografi, ma molto spesso anche la delusione definitiva." Spesso accade che uno pianifichi di alzarsi presto e di fare una camminata alla posizione desiderata, per constatare poi che le condizioni meteorologiche non sono soddisfacenti o addirittura non svegliarsi in tempo. Ma proprio in questo si trova la bellezza della fotografia di paesaggio, che ci insegna la pazienza, e nella frammetà dell’età moderna ci dà l'opportunità di comunicare con la natura, di imparare a mostrarla nella sua forma originale e allo stesso tempo di essere in grado di compatire con essa.
Tradotto da Milena Komadinić