100 anni di Marcello Mastroianni
Intervista al professor Fabio Melelli, storico del cinema e docente dell’Accademia di Belle Arti di Perugia.
Intervista al professor Fabio Melelli, storico del cinema e docente dell’Accademia di Belle Arti di Perugia.
Intervista a Dragan Stevović, direttotre del Museo del Teatro nazionale a Belgrado.
A due anni di distanza dalla raccolta di poesie Sutra (Domani), apparsa nel 2018, Uroš Ristanović si ripresenta al pubblico con il suo primo romanzo, Vivid. Colta da una più ampia prospettiva, l’opera è sicuramente da intendersi come un contributo di rilievo alla letteratura e alla cultura serba, con dei richiami alla Vienna dei tempi recenti, mentre per quel che ci riguarda è d’obbligo invece sottolineare l’importanza rivestita da Uroš nella vita della nostra rivista, sin dai suoi esordi. Ed è questa la ragione per la quale è assai difficile parlarne con la necessaria obiettività, anche se ci siamo sforzati di penetrare negli angoli più riposti del romanzo, nel tentativo di avvicinare quei lettori che non hanno ancora avuto il modo di entrare in confidenza con l’autore e con la poetica di cui è espressione. È bene avvertire che nel corso della presente intervista non mancheranno degli espliciti riferimenti a talune delle vicende racchiuse nella narrazione, ed è perciò consigliabile affrontarne al più presto la lettura.
Marčelo dice di se stesso di essere un prosatore al quale la musica è “capitata”, ma per illustrare la sua comparsa sulla scena culturale e artistica servirebbero ben più di semplici parole: dagli album di musica rap usciti sin dal 2003 (e continuiamo con impazienza ad attenderne di nuovi), agli articoli e ai saggi sulle riviste, ai romanzi, ai colloqui e agli incontri con le nuove generazioni, per tacere dell’impegno in campo sociale e del fatto di essere stato uno degli autori della trasmissione Perspektiva (Prospettiva), nonché il redattore responsabile del fumetto Dylan Dog, edito da ormai undici anni dal Veseli Četvrtak. Il tutto, comunque, detto in soldoni, perché chi è cresciuto seguendo il suo lavoro farebbe fatica a raccogliere in poche pagine il profilo di colui che ha elevato a proprio mentore: Marčelo è stato l'eroe del nostro percorso adolescenziale attraverso i fumetti, che ci ha fatto vedere come si vincono le battaglie nell’arena dell’esercizio filologico. Ad oggi la sua arma preferita è rimasta la parola. In questa intervista ci siamo focalizzati sulla sua creatività poetica.
La colonia dell'arte "La penitente", fondata dagli entusiasti Tomislav Milošković - Proja, Vitomir Stefanović - Vita e Velimir Mihajlović di un piccolo paese sul fiume Velika Morava oggi festeggia il suo cinquantesimo anniversario. Miroslav Jovanović, pittore della Velika Plana e curatore della galleria dell'Istituto di cultura "Masuka", dice che qui si trova un'oasi per artisti, sia per l'ambiente dove creano, sia per la possibilità di conoscere la cultura quasi trascurata di questa città. Molti artisti dalla regione e dall'Europa ci hanno lasciato la loro traccia regalando le loro opere e portando via le impressioni e le esperienze. Quest'anno La colonia ha avuto l'onore di ospitare dalla Sicilia, artista visivo e docente dell'Accademia delle Belle Arti di Catania, Pippo Altomare.
Il merito della sopravvivenza della scena serba dei fumetti va soprattutto alla casa editrice "Veseli četvrtak", grazie alla quale la nona arte è presente già da un decennio in quasi ogni angolo. Oltre ad aver presentato al pubblico nazionale le avventure degli eroi italiani (ed aver creato una dipendenza in questo pubblico), come Tex, Zagor, Dylan Dog, Martin Mystère e altri, i membri di questa redazione hanno contribuito con il loro lavoro allo sviluppo e allo scambio delle culture, in particolare di quella serba e quella italiana, e lungo la strada sono diventati un raro esempio di persone ancora mosse dalla passione.