
Erasmus a Napoli
"Napoli per sé si annunzia giocondamente, piena di movimento e di vita; una folla innumerevole s'incrocia per le vie; il re è a caccia, la regina incinta, e non si potrebbe desiderare nulla di meglio."
J.W.Goethe
È solo grazie a quelle foglie di palma e a un bel tramonto, che serbo come prima immagine, che non m’affretto a imprecare contro questa città puzzolente. Non ho nemmeno notato Garibaldi, girando intorno all’imponente porto. Si mescolano lingue africane, arabe, indiane e questa non può essere l'Italia. Il graffito tutti a Firenze mi fa pensare che la gente inviti di partire verso Nord perché qui non si trova bene. Come era lontano quel pensiero dalla mentalità napoletana: tutti a Napoli! E se dipendesse dal quel tassista (dispiaciuto di vedermi andar via), esisterebbero grandi porte all’entrata della città con i parcheggi davanti per tutte le auto che vengono da fuori e un cartello: "quando entri in città, hai metro, bus, taxi - funziona tutto". Le auto sono troppe per le strade di Napoli e qualche volta anche gli scooter sono intrappolati nell'ingorgo. Naturalmente tutti girano sugli scooteroni e per uno di queste parti usarli è molto più vantaggioso. Qualcuno poi mi ha spiegato che il graffito invitava alla partita di calcio, proprio come da noi: tutti a Zemun (la Zemun di Napoli è Secondigliano).
Appena mi sono sistemata, la città è diventata più bella. Non so se sia meglio trovare un alloggio prima di partire o girare per la città come ho fatto io. Oggi non cambierei niente di tutto ciò che ho fatto e mi affiderei di nuovo alla buona sorte per scegliere i tre posti diversi in cui ho vissuto: per me è stato meglio così. Per lo più ero da sola e questo mi piaceva tantissimo. È bellissimo non dipendere da nessuno e oltre allo "sviluppo professionale", l'indipendenza dovrebbe essere lo scopo dell'Erasmus. Leggevo molto e mi piaceva andare alle lezioni. Mi sono adeguata rapidamente e l'ho notato il quarto giorno quando sono venuta alle mani con una zombie che fissava il suo cellulare. La gente non guarda intorno a sé e se cammini velocemente e da solo, la passeggiata assomiglia a uno slalom. Perciò qualche volta evitavo via Toledo: mi piaceva, ma c'era troppa gente e tantissimi negozi. Tuttavia la strada è molto importante per la sua posizione e la zona pedonale, ma anche di più perché alla sua fine, sulla destra, non si può ignorare il sapore del migliore gelato al mondo.
Per quanto riguarda il cibo, imparate a preparare alcuni pasti che vi gusterete e imparate anche a fare la spesa, quantunque sembri ovvio. Si trovano supermercati a distanza di 10 metri con prezzi e prodotti completamente diversi. E poi ci si regalano dei pasti al ristorante. Col tempo i ristoranti diventano i posti per uscire da sera. C'è un sito ben fatto ed utile, The Fork, che offre una lista dei ristoranti, tipo, location e sconto alla cassa che si riceve se si prenota lì. Molto conveniente per le vacanze.
Non voglio essere una guastafeste, ma i party con la gente di Erasmus (il che forse è brutto, ma alcune volte mi piace chiamarli una setta) non sono necessari. Quelli sono soprattutto raduni di massa, spesso senza scopo, e che finiscono in sbronze giovanili e in pessima organizzazione. Quel che di bello si può trarre da questo gruppo sono occasioni come i picnic nel parco; però anche questo tipo di socializzazione si può saltare. Comunque è bene sapere dei loro happenings perché qualche volta si possono fare inaspettate scoperte. A Posillipo, dove si può immaginare una villa e il rifugio di Diabolik ed Eva Kant, esiste una via quasi nascosta che porta al mare. Lì si trova la compagnia del Kayak Napoli. Abbiamo trascorso ore bellissime, con canottaggio e pallavolo nell'acqua, a pizza e birra sulla riva. Avevamo una vista nuova su tutto il golfo. E cosa di più, adesso comincia dicembre e loro remano ancora al sole!
Il clima è molto importante per l'atmosfera della città e in grande misura ne influenza i cittadini. Ai napoletani piace sentire che sono gente buona e cordiale, e anche se nello stesso modo parlano di sé stessi, però rimane la sensazione che siano isolati dall'Europa e che vorrebbero appartenere all'Italia di più. Napoli non è Italia e Vecchi Lions - finché morte non ci separi, loro sono fedeli e sinceri, anche se molti non sarebbero d'accordo con questi graffiti. Non riescono a stare in un posto solo e sono loro a rendere la città frenetica e viva. Ogni angolo porta con sé qualcosa di diverso e nell'aria si sente il pericolo, per cui non sono sicura se provenga dalla velocità della vita, dalla povertà o dal codice camorristico. In tutto questo si trova una specie di controversia e la tutta città è in disputa con sé stessa, perché non è né buona né cattiva, né antica né moderna, né piacevole né ripugnante. Mai ho visto una città così estrema, però subito ho smesso di stupirmi e ho accettato le sue regole. Nella città regna una certa calda ostilità e le mie reazioni agitate hanno trovato un loro posto in un breve periodo. Avevo il sentimento che a casa sarei ritornata più stabile, ma anche più selvaggia e sfrenata.
Lasciando Napoli, non mi mancavano le sirene, per lo più del pronto soccorso, che mi rendevano costantemente irrequieta. A questo ci si abitua, ma non smettono a dare fastidio. La gente è anche molto rumorosa e abbiamo capito che questo è il suo temperamento. Comunque una volta ho lanciato uova su alcuni che erano insopportabili e prepotenti. I suoni dei fuochi artificiali all'inizio mi sorprendevano ogni sera almeno quattro volte, dalle 23 alle 02 di mattina. Quando si sente questo rumore a Belgrado, la gente di solito va a vedere dove e com'è il fuoco d’artificio; quando lo sentivo a Napoli, lo cercavo solo se in quel momento ero in balcone. La prima cosa che mi veniva in mente era come avevano fatto gli animali ad abituarcisi: ed è la cosa che semplicemente descrive la mentalità e l'atmosfera della città. Almeno c'è allegria.
Così è nel centro storico, dove tra l'altro si trova la mia "Napoli nascosta" pavimentata in acciottolato. Solo dopo ho scoperto che questo è uno dei posti turistici preferiti, il che non lo rende meno meraviglioso. I panorami su tutta la città sono rari e Napoli ne possiede almeno tre: al Vesuvio, al Castel Sant'Elmo del Vomero e al parco di Capodimonte. Il quartiere Vomero è un'elegante zona di Napoli che sembra una piccola Vienna, solo più vivace. Tutto il contrario al centro storico col suo disordine. Il palazzo e il parco di Capodimonte sono anche delle attrazioni turistiche, ma nello stesso tempo il verde più largo e più bello della città, dove tutto sembra possibile...e poi si scavalca la cancellata di tre metri per non dover pernottare nel parco.
Il Vesuvio è il punto di riferimento più bello del mondo ed è il padrone assoluto della città. Il suo dominio si specchia nel fatto che anche quando non si vede, gli occhi lo cercano. Quando sono salita sul vulcano, canticchiavo "come alla cima del mondo accanto a lei, oscillo alle ali del vento" e volevo piantarci la mia tenda. Un sacco dei turisti anche sul tetto del mondo. Abbiamo assaggiato il famoso vino bianco dal Vesuvio che aveva il profumo dell'ananas e della pesca e non mi è piaciuto, ma tengo ancora la bottiglia di Lacryma Christi. Pompei l’abbiamo visitata un altro giorno e anche se tutti ci hanno detto che fare questa visita in luglio è insopportabile, a noi alla fine è mancato il tempo di vedere tutto. Poco prima delle ore 19, quando i guardiani avevano cominciato a cacciare fuori i turisti, noi abbiamo iniziato una corsa tra le rovine per restare lì per un po' più di tempo. Quella regola di chiudere le porte alle 19 durante l'estate è assurda, soprattutto perché il tramonto lì è splendido. Stanchi e un pochino rattristati per non aver bevuto il caffè nella città antica, abbiamo preso il treno per casa. Ricordo dei bellissimi viaggi, fino alle spiagge diverse per tutto il golfo: da Sorrento a Baia. A Napoli non ci sono molte possibilità per fare il bagno, però la ricerca nei dintorni era di grande valore.
Mi ha ipnotizzata con la sua magia e la sua unicità, ero consapevole di ciò, ma proprio perciò tutto sembrava migliore e più bello. So che l'ho sentita, però se l'ho compresa... Al ritorno da Napoli a casa o ad un'altra città, si trova la pace, ma anche la solitudine. Non esiste altra città come Napoli. Goethe ha detto ancora "che non sarà mai del tutto infelice chi può ritornare, col pensiero, a Napoli", e io non ho visitato Capri apposta, perché sapevo che ci saremmo visti di nuovo.